CicloMercato 2025, Simon Pellaud ancora senza squadra: “Il WorldTour non mi ispira più, ci ho messo una pietra sopra. Mi chiedo se il ciclismo com’è diventato sia sostenibile a lungo termine”

Tra coloro ancora in cerca di un contratto per la prossima stagione c’è anche Simon Pellaud. Ex corridore di IAM Cycling, Androni Giocattoli e Trek-Segafredo, il 32enne elvetico ha vissuto le ultime due annate nelle fila della Tudor Pro Cycling, che però, anche per via dell’importante CicloMercato messo in piedi dal team, ha deciso di non rinnovargli il contratto in scadenza a fine anno. Pur deluso, il classe 1992 si è comunque lasciato in buoni rapporti con la squadra di Fabian Cancellara e adesso è alla ricerca di una nuova sistemazione che possa consentirgli di proseguire la carriera, ma finora ha avuto solo dei contatti che non hanno portato a nulla di concreto.

“Ho capito che il progetto stava cambiando dimensione e che dovevamo fare spazio ai grandi – ha dichiarato Pellaud a Le Matin riguardo al suo addio alla Tudor – Ci sono momenti in cui propendo per l’incomprensione. Mi ha fatto male essere spinto fuori dalla porta, perché non me lo aspettavo. È stato un po’ uno schiaffo in faccia. Ma, allo stesso tempo, sento che mi è stato tolto un peso dalle spalle. È un 50 e 50″.

Sono ancora un po’ amareggiato, ma ho accettato il mio destino – ha proseguito il 32enne – Sono rimasto in buoni rapporti con la Tudor. Fino alla fine, mi è stato dimostrato che il mio lavoro e la mia personalità erano stati apprezzati, che ero una parte importante del gruppo”. Un gruppo che lui ha visto formarsi: “È stato fantastico partecipare alla creazione di una squadra dall’inizio alla fine. Ricordo i nostri primi incontri, quando nessuno si conosceva. Quello che abbiamo costruito è grande. La Tudor mi ha fatto conoscere il ciclismo ad altissimo livello. Personalmente, sono soddisfatto e orgoglioso di ciò che ho raggiunto”.

Per quanto riguarda la ricerca di una nuova squadra, quello che appare certo per il corridore elvetico è che non sarà un team della massima divisione, dove competere è ormai molto difficile: “Il WorldTour non mi ispira più, quindi ci ho messo una pietra sopra. Mi chiedo sinceramente se il ciclismo come è diventato sia sostenibile a lungo termine. Il livello, il ritmo, i rischi che corriamo… È una follia. La vita quotidiana che devi condurre per essere nell’élite non mi piace. Ci sono così tante esigenze che non c’è spazio per nient’altro che il ciclismo. Le nuove generazioni non hanno una vita. Preferisco correre a un livello più basso, ma essere comunque competitivo“.

Ho ancora qualche buon anno davanti a me – ha affermato Pellaud – Fisicamente sono ancora in un periodo d’oro, non ho ancora raggiunto il mio apice. Il mio entusiasmo e la mia passione per le fughe sono intatti, così come la mia motivazione”. Se non dovesse riuscire a trovare spazio su strada, il classe 1992 potrebbe lanciarsi in una nuova avventura nel gravel: “Come amante della natura, mi piace uscire dal traffico e avventurarmi in percorsi selvaggi“. Ma il vice campione nazionale svizzero sta anche portando avanti un altro progetto: “Ho intenzione di lanciare un’attività di cicloturismo in Colombia per i turisti che vogliono scoprire il Paese. Potrebbe essere una transizione verso una nuova carriera“.

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